Costa Valle Imagna
è un comune di 620 abitanti della provincia di Bergamo. Il villaggio
sembra sia stato abitato per tutto l'anno soltanto a partire dal
1300. In precedenza era, probabilmente, solo un alpeggio per il
bestiame occupato durante i mesi estivi. In effetti il clima invernale
di Costa è rigido visto che il paese è orientato verso il lato nord-orientale
della Valle, tanto che Costa è detta la
nevera della Valle Imagna. Per ragioni di comunicazione il Paese
è stato a lungo più legato con la Valle di San Martino, Almenno
San Salvatore e la piana che con il resto della Valle Imagna. Con
l'annessione nel 1428 della Bergamasca alla Repubblica di Venezia,
il Paese venne a trovarsi ai confini fra la Serenissima e il Ducato
di Milano. A comprova di ciò il forestiero è detto nel dialetto
di Costa bir (sbirro), con probabile riferimento ai doganieri inviati
da Venezia per pattugliare il confine. Dell'epoca della controriforma
è stato ritrovato un rapporto vescovile, il quale deplorava il cattivo
stato in cui si trovava la chiesa parrocchiale a cuasa della povertà
del villaggio. Costa fu oltretutto colpita dalla peste di manzoniana
memoria del 1630, come comprovato dal ritrovamento di una sepoltura
comune.
Fin dall'inizio del XX secolo Costa Valle Imagna è nota anche
quale stazione di villeggiatura. Il paese sorge sull'alto versante
destro della Valle Imagna, da Costa è pertanto possibile godere
un ampio panorama, in particolare, volgendo lo sguardo a a nord
l'occhio cade sull'imponente monte Resegone. Raggiungendo la frazione
di Forcella e il Passo del Pertüs (m 1186) lo sguardo si estende
sull'intera Brianza e, nelle giornate favorevoli, fino a Milano.
Vi è ancora infatti chi ricorda che durante la II guerra mondiale
dal Pertüs erano visibili di notte gli incendi causati dai bombardamenti
alleati sulla capitale lombarda. Il patrono è San Rocco ("San Roc"),
festeggiato il 16 agosto con la processione, fuochi d'artificio
e scatenati balli nella piazza del Comune.